Bar Rossano

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Storia del Bar Rossano... dove la gentilezza è tradizione

Il Bar Rossano nasce in via Redipuglia, angolo via della costituzione all'inizio degli anni cinquanta. Da sessant'anni il locale è trainato da tradizioni e gentilezza, dai gestori e dalle commesse. Sottolineo commesse perché il cliente è stato sempre servito dal gentil sesso, come tradizione.
Il primordiale locale era di modeste dimensioni, composto da una sola stanza con un sobrio bancone ed in un angolo un calcio balilla. Dopo un paio di anni il bar cambiò gestione e collocazione, spostandosi di cento metri nella stessa via. I nuovi gestori erano "Bussino" e sua moglie Ottavia, ottima cuoca.
Il locale subì una trasformazione e al modesto bancone subentrò un grande bancone, furono aggiunte ed allestite nuove sale: una sala di ricreazione con il televisore, una sala giochi con tavolini da fumo e biliardo. La tv era sempre spenta. Veniva accesa la sera dopo cena quando venivano trasmessi "lascia o raddoppia" o alcuni sceneggiati.
Il caffè costava trenta lire e, se la mente non m'inganna, le pastine costavano venticinque.
Quando la tv veniva accesa, Bussino disponeva una ventina di sedie in quattro o cinque file e siccome non tutti si fermavano al bancone, la moglie passava fra i tavoli con il vassoio delle caramelle. Il gestore scherzosamente gridava: "se non vendo un vassoio di caramelle non posso pagare le cambiali del televisore".
Il Bar Rossano non chiudeva mai, fatta eccezione per mezza giornata a Pasqua e Natale.
Fra gli anni 60 e 90 si sono alternate 4 gestioni. Giancarlo Viani, Maria Vittoria e Cesarina Petri subentrarono nel 1998, dopo che i precedenti proprietari Katia e Patrizio avevano introdotto la ricevitoria. I nuovi gestori hanno trasformato in modo radicale il bar, con l'introduzione di una miriade di servizi, rispettando la tradizione, la gentilezza ed il sorriso dietro il bancone.
Attualmente il Bar ha sede in via Diaz, in locali nuovi e vanta una delle ricevitorie e corner sportivi all'avanguardia e spicca a livello regionale.

Calogero detto "Lillo"